Il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese punta a coinvolgere quanti più appassionati di scrittura e sport attraverso l’iniziativa del concorso letterario e giornalistico sullo “Spirito Olimpico della Repubblica di San Marino”. 

Un significativo contributo è arrivato grazie a Sergio Barducci, giornalista e scrittore, che parla dell’importanza dell’iniziativa. 

Cosa pensa dell’iniziativa del Cons di favorire con questo concorso la produzione letteraria o audiovisiva di contenuto sportivo e agevolare gli studi specializzati in materia di sport legati al territorio?

Penso che arrivi in un momento storico particolare per l’intera comunità e questo la carica ulteriormente di valore. Il lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia ha profondamente trasformato il nostro modo di comunicare, di relazionarci con gli altri, di essere parte di una comunità. Questo è accaduto soprattutto nei giovani, che sono portatori di enormi sensibilità e hanno forti potenzialità per esprimerle. Magari non usando la scrittura “di carta” ma attraverso nuove forme di espressione, immediate e creative; sicuramente più originali ed efficaci. Sono convinto che alla base di questa apprezzabile iniziativa del Cons ci sia anche una mission intrinseca: favorire lo scambio culturale tra generazioni diverse, e questo è assolutamente lodevole.

Quanto può lasciare alla comunità e alla storia di San Marino il racconto delle emozioni e tutto ciò che può esserci dietro un percorso sportivo cominciato oltre sessant’anni fa?

Credo che chiunque abbia il dono di saper trasferire emozioni sia depositario di una preziosa ricchezza. La narrazione e il trasferimento di queste emozioni costituiscono un filo rosso che unisce valori, identità e carattere di un popolo, della sua capacità di affrontare sfide a volte molto più grandi della sua dimensione sociale, del suo peso in termini di presenza sugli scenari geopolitici. Una forza che il movimento sportivo sammarinese ha saputo dimostrare in questi decenni.

Che impronta sta lasciando lo straordinario dinamismo, impreziosito dai risultati, del movimento sportivo sammarinese?

L’entusiasmo e la gioia delle medaglie vinte dai nostri atleti alle Olimpiadi di Tokyo, le prime della nostra storia, sono ancora negli occhi e nel cuore di tutti noi. È grazie a loro se la minuscola Repubblica di San Marino ha saputo prevalere sui grandi della terra, in termini di prestigio, affetto e rispetto e tutti noi non possiamo che essere loro riconoscenti. Perché lo sport è anche questo: non solo competizione ma anche valore identitario; non solo fatica, sacrifici e sudore ma anche la capacità di rappresentare un popolo e i suoi segni distintivi.

Quali consigli, per la sua lunga e qualificata esperienza di giornalista e scrittore, può dare a chi volesse raccontare con elaborati scritti o contributi audiovisivi lo spirito olimpico di San Marino?

Più che un consiglio mi limiterei ad un suggerimento: quello di saper allargare lo sguardo. Perché lo sport non è solo esercizio muscolare, non è solo vittorie o e sconfitte. Lo sport è un modello di valori ed è maestro di vita; è lo specchio di ciò che siamo, non solo come atleti ma anche come spettatori, tifosi, dirigenti e società sportive, educatori, responsabili politici, decisori in genere. Ecco, alzare o allargare lo sguardo significa saper guardare anche a questi aspetti.