La diciottesima edizione dei Giochi dei Piccoli Stati si è aperta nella serata di ieri, con la cerimonia d’apertura andata in scena a ridosso delle mura antiche del centro storico di Budva. Una cerimonia caratterizzata dalla pioggia, che non ha però rovinato lo spettacolo di due ore diretto dal regista locale Nikola Vukčević e incentrato sullo slogan della manifestazione “How big we are”, quanto siamo grandi.
Il Montenegro ospita i Giochi dei Piccoli Stati per la prima volta e ha voluto utilizzare la cerimonia d’apertura per raccontare ai presenti la storia del piccolo stato diventato indipendente dalla Serbia nel 2006 e sin dal Medioevo oggetto di diverse dominazioni. Con un palcoscenico appositamente progettato, effetti luminosi, sottofondo musicale e versi dal racconto di Njegoš Luča Mikrokozma, gli spettatori hanno avuto l’opportunità di viaggiare nel passato e guardare indietro alla storia dell’antica città di Budva, la stampa del libro Oktoih e lo scioglimento delle lettere di piombo nei proiettili per la difesa dall’Impero ottomano. Sono stati ricordati l’eroe Marko Miljanov, la battaglia di Mojkovac, la principessa Jelena, il sorriso di Ljubo Ćupić, la solidarietà del mondo dopo il terribile terremoto del 1979, la sera del 21 maggio 2006, quando fu proclamata l’indipendenza, la leonessa d’oro delle Olimpiadi di Londra 2012.
Prima dello spettacolo sul palco hanno sfilato le delegazioni dei 9 Paesi appartenenti ai Giochi dei Piccoli Stati, con quella sammarinese guidata dal pallavolista Lorenzo Benvenuti, portabandiera al posto del judoka Paolo Persoglia, alle prese con qualche linea di febbre e dunque tenuto precauzionalmente a riposo in vista dell’importante gara di oggi.
La fiamma olimpica è stata accesa dalla famosa giocatrice di pallamano Bojana Popović, mentre la saltatrice Marija Vuković ha effettuato il giuramento in nome di tutti gli atleti.
Il presidente del Comitato Olimpico montenegrino Dušan Simonović, orgoglioso di ospitare per la prima volta la manifestazione, ha citato nel suo discoro le parole del numero 1 del CIO.
“Come il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach ha detto, non importa se veniamo da paesi grandi o piccoli. L’unica cosa che conta è che abbiamo un grande cuore in cui batte la passione per lo sport. Vi invito, in linea con il motto dei nostri giochi, a creare nuove connessioni e ricordi sportivi e a mostrare quanto siamo grandi”.
Dopo il saluto del presidente dei Comitati Olimpici Europei Janez Kocijančič, la parola è passata al Primo Ministro del Montenegro, Duško Marković, che ha dichiarato i Giochi aperti.
Dunque al via le gare che, nei prossimi 5 giorni, vedranno impegnati 846 atleti, provenienti da 9 Paesi.